Basta una faccina per esprimere un sentimento, inventare l'hasthtag perfetto, per avere decine di followers e se è vero che non possiamo fare più a meno della tecnologia, non dobbiamo comunque diventarne schiavi.
Vediamo il mondo da dietro uno smartphone, con colori e immagini distorte, modificate, finte, cercando di intrappolarlo in pochi centimetri di schermo e in questo modo la tecnologia si appropria delle nostre emozioni, influenzando non solo il nostro modo di pensare e di parlare, ma anche di vedere.
Così quando in giro per strada, qualcosa cattura la tua attenzione e frughi con ansia nella borsetta alla ricerca dello smartphone per la fretta di immortalarlo, ma ti accorgi di averlo dimenticato, non devi arrabbiarti, ma gioire perché puoi goderti quel momento, quell'emozione #conituoiocchi.
Il mio figlio maggiore Morgan, quest'anno frequenta la prima media e il suo primo giorno di scuola è stato speciale e memorabile, perché ha segnato un grande passaggio nella sua vita.
Quella mattina ho voluto fortemente vivere con i miei occhi, velati da qualche lacrimuccia di commozione, ma senza filtri e senza schermi, il suo turbinio di emozioni dalla paura, all'impazienza, alla gioia, alla soddisfazione di avere intrapreso questo nuovo cammino e questi sono momenti che è più bello salvare nel cuore che non nella memoria dello smartphone.
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