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Grande è la fortuna di colui che possiede una buona bottiglia, un buon libro e un buon amico
Non lontano da Vicenza, ai piedi di dolci colline ricoperte di viti,
olivi e ciliegi, si trova il caratteristico centro di Breganze, con il
suo imponente campanile e una delle migliori realtà vitivinicole
regionali, la Cantina Beato Bartolomeo da Breganze.
La Cantina raccoglie e vinifica le uve di circa 800 Soci,
con i loro 900 ettari di vigneti adagiati su di un’area i cui confini
naturali si collocano tra i fiumi Astico e Brenta.
È il giorno di San Valentino del 1950 quando 121 viticoltori
provenienti dai comuni di Breganze, Fara, Sarcedo e Mason si riuniscono
per mettere insieme passione e lavoro: fondano così la Cantina Sociale.
C’è bisogno di un nome e, visto che in agricoltura la benevolenza del
Padre Eterno non guasta, decidono di votarsi al loro concittadino più
influente: il Beato Bartolomeo da Breganze, frate domenicano e Vescovo
di Vicenza nel tredicesimo secolo.
Superate
le iniziali diffidenze, ai primi soci fondatori si aggiungono altri
agricoltori convinti, con i fatti, della validità dell’iniziativa. Con
Decreto Ministeriale del 18 luglio 1968 viene attribuita la Denominazione di Origine Controllata ai vini di Breganze: è un salto di qualità decisivo che proietta i prodotti breganzesi verso i mercati nazionali e l’estero.
Ormai
dotata delle attrezzature enologiche più moderne, l’impegno della
Cantina Beato Bartolomeo si è concentrato negli ultimi anni
nell’accrescimento qualitativo di ogni singolo aspetto della filiera
produttiva. Il lavoro degli agronomi è teso a seguire i soci conferitori
fin dalla scelta delle varietà da mettere a dimora e della tecnica di
allevamento, consigliandoli e indirizzandoli su potature e pratiche
agronomiche. Solo uva sana e di qualità può dare vino di qualità: su
queste basi la Cantina Beato Bartolomeo premia il lavoro dei propri soci
con un’attenta analisi delle uve in entrata e il riparto degli utili in
proporzione alla qualità delle uve conferite.
Nel corso degli anni l’azienda ha saputo aggiornare i propri impianti
con massicci investimenti che le consentono oggi di vantare tecnologie
tra le più avanzate nel settore enologico. La sua struttura, moderna e
funzionale, conserva ambienti di pregio, come la vecchia bottaia – che gode del fresco naturale consentito dai suoi 15 metri di profondità.
Uno
degli elementi architettonici più interessanti della Cantina è l’enorme
bottaia. Venne costruita nel 1970 per contenere 260 botti di rovere.
Misura 2500 metri quadri ed è stata ricavata con uno scavo di 15 metri
nel sottosuolo ghiaioso della cantina: quanto di meglio si possa pensare
per l’affinamento del vino in un ambiente con temperatura e umidità
costanti.
La
barriccaia oggi è anche un ambiente visitabile dagli ospiti della
cantina. Grazie alle dimensioni rilevanti, la presenza umana ha
un’influenza del tutto trascurabile sulle condizioni di affinamento: in
barriccaia è stato così allestito un percorso storico-culturale sulla
viticoltura a Breganze con testimonianze dei secoli di storia della vite
in questo territorio.
La
bariccaia è diventato anche l'ambiente ideale per la degustazione dei
vini Beato Bartolomeo al termine del percorso di visita della Cantina.
Sull'e-shop Cantina Breganze potrete trovare le seguenti referenze:
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